La tecnica
Il metodo di riproduzione digitale si basa sull’utilizzo di fotocamere reflex digitali ad alta definizione dotate di obiettivi da
riproduzione da oltre 200 linee per mm montate su stativi zenitali modulari che permettono l’uso in spazi
eterogenei purché soddisfacenti i requisiti minimi richiesti.
Il sistema d’illuminazione
prevede l’utilizzo di lampade a luce fredda che non alterano minimamente
le caratteristiche fisiche dell’originale a esse sottoposto.
Il piano di lavoro è costituito da un supporto in laminil bianco con la possibilità di utilizzazione di un vetro museale (antiriflesso) onde eliminare, quando possibile, l'utilizzo di bacchette in legno adatte, in altri casi, ad agevolare l'apertura del volume: un piano per la riflessione della luce dal basso in caso di originali miniati in oro e ulteriori accorgimenti per ottenere la migliore riproduzione possibile mantenendo intatto l'originale.
Un supporto informatico costituito da PC
portatile con disco SSD e l'utilizzo di software di acquisizione dedicati, HD esterni, permettono il controllo della riproduzione in tempo reale.
La priorità assoluta è la conservazione e l’incolumità dell’originale unita al risultato della riproduzione che deve rispettare i protocolli di perfetta fruizione del documento e/o l'utilizzo delle immagini l'eventuale stampa, copia anastatica o copia di sicurezza.
Concludendo: tale sistema offre grandi vantaggi rispetto alla scansione digitale ottenuta con scanner planetari in merito al risultato della riproduzione essendo più precisa, con un’incisione dell'immagine superiore e un reale senso di tridimensionalità prospettica.